Data Manager Marzo – IT tra attese e opportunità
La tecnologia pervade il nostro quotidiano, sempre più pieno di internet, di mail, smartphone, tablet e social network, in un crescendo prorompente di novità e innovazioni informatiche che ci raggiungono ovunque e ci rivoluzionano lo studio, il lavoro, le relazioni e persino il tempo libero.
In una prospettiva da leggere e interpretare nel segno del progresso, siamo dentro una rivoluzione silenziosa che continua a crescere e che cambierà il futuro molto più velocemente di quanto non abbia cambiato il passato, entrando sempre più prepotentemente nel nostro modo di organizzarci, informarci e dunque di conoscere e comunicare. Di vivere.
Un nuovo paradigma ormai determinante per sostenere il successo, sempre più diffuso e coinvolgente anche per le aziende, vitale non solo per le strutture di produzione ma anche dentro la sfera dei processi decisionali a supporto delle strategie di crescita ed evoluzione dell’impresa.
Il binomio sviluppo-tecnologia rappresenta un modello ormai imprescindibile, applicabile a ogni settore dell’economia e in particolare a quello del Finance, dove il connubio con l’informatica è diventato irrinunciabile; una risorsa che se valorizzata può colmare il gap tra l’essere follower e diventare leader.
Tuttavia, questo condivisibile quadro presenta anche contraddizioni di fondo, fondamentalmente indotte da un retaggio culturale, che per il passato ha inteso l’Information Technology (IT) come un mero costo, determinandone una sorta di penalizzazione. Anche per i responsabili incaricati nel ruolo, sovente relegati a posizioni di comprimari più che di vertice.
Una vision della funzione IT da superare, qualificandola di più e meglio in termini di riconoscimento aziendale, all’interno di una nuova progettualità e in sinergia decisionale con il management, indirizzando un coinvolgimento crescente di tale funzione in occasione delle scelte di business.
Serve maggior coscienza per far evolvere un disegno ormai superato e infatti negli ultimi tempi si colgono i prodromi del cambiamento e d’altro canto non potrebbe essere diversamente. Infatti se l’economia cammina, la tecnologia corre, entrando sempre più nei meccanismi e negli apparati produttivi e da qui, in qualche modo, nel DNA stesso dell’impresa. Un cambio di prospettiva nei confronti dell’IT e delle spese e investimenti ad esso correlati, consci delle potenzialità di un asset sempre più decisivo, capace di far raggiungere nuovi traguardi, offrire nuove opportunità, aprire nuovi scenari, fino a tradurlo da “costo” a “risorsa”.
Una circostanza, si diceva, vera anche e soprattutto per il comparto Finance, dove è chiave la reattività al cambiamento, l’innovazione di prodotto e di processo, il time to market, il puntuale trattamento e rispetto dell’iper regolamentazione; obiettivi raggiungibili solo potendo far affidamento su di una infrastruttura informatica qualificata e un adeguato supporto quali-quantitativo di risorse tecniche.
Certo, un vantaggio competitivo prima da conseguire e poi da tutelare, che tuttavia non è facile da confermare in autonomia, stante la molteplicità delle infrastrutture, delle architetture, dei sistemi e degli applicativi ovvero la necessità di disporre di competenze estese e di un know-how composito. Un contesto professionale sempre più complesso e sfidante che sovente è opportuno affrontare insieme a esperti di settore, quale un System Integrator, un Partner fidato, con cui mettere a fattor comune ricerca e sviluppo in chiave di successo. Ecco, appunto, la partnership che può rappresentare non solo un’opportunità ma anche una garanzia, perché sinonimo di corresponsabilità, di condivisione degli obiettivi, di sfide affrontate con empatia, magari partecipando insieme degli investimenti e dei rischi d’impresa.
Partnership dunque, come valore aggiunto per costruire un futuro carico di… tecnologia.